A Torino ,Palazzo Madama – Sala del Senato fino al 2 aprile 2018 è in corso una mostra molto importante “Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti”. Un omaggio al grande creatore Gianfranco Ferrè. Gioielli e gli abiti-gioiello da lui creati in più di trenta anni di lavoro. Circa 250 pezzi esposti che ne mettono in risalto la ricerca formale, estetica, materica. Gioielli, ornamenti sono quelli
realizzati per sfilate dal 1980 al 2007. Vengono presentati come complemento dell’abito e suo accessorio. In alcuni capi è “la materia-gioiello a inventare e costruire l’abito, diventandone sostanza e anima”. “Ferré costruisce una zona franca all’interno di un proprio mondo di riferimento, elaborando ogni oggetto sulla scia di un sistema di classificazione generale di concetti che diventano oggetti. E così pietre lucenti, metalli smaltati, conchiglie levigate, legni dipinti, vetri di Murano, ceramiche retrò, cristalli Swarovski, e ancora legno e cuoio e ferro e rame e bronzo, nel susseguirsi di un incantato orizzonte di spille, collane, cinture, anelli, bracciali, monili. Per Ferré l’ornamento non è il figlio minore di un prezioso, ma un concetto di eternità che deve rappresentare l’immanenza del presente”, sottolinea la curatrice della mostra Francesca Alfano Miglietti. Allestimento a cura dell’architetto Franco Raggi: si esalta la ricchezza degli oggetti esposti facendo dialogare tra loro una struttura volutamente povera con la fastosa Sala del Senato di Palazzo Madama .Breve biografia di Gianfranco Ferré. Nasce a Legnano ( MI ) il 15 agosto 1944. Si laurea nel 1969 alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano tema della tesi “Metodologia dell’approccio alla composizione”, relatore l’arch. Franco Albini. Inizia casualmente in questi anni la sua passione per la moda disegnando accessori e bijoux Creazioni che vengono notate inevitabilmente, da Rosy Biffi, famosa talent scout e titolare della boutique Biffi d’avanguardia. Ne informa Ileana Pareto Spinola e Anne Sophie Benazzo. Ne rimangono entusiaste per la creatività e la realizzazione artigianale. E’l’inizio. Proposti ai buyers nella loro show room. Famose redattrici di moda come Anna Piaggi ed Anna Riva li fanno fotografare. Si merita la copertina del mensile Arianna, a seguire Grazia, Linea Italiana. Anche Camilla Cederna ne scrive su L’Espresso. Ama l’India e vi trascorre molto tempo, per lavoro Paese da cui trae anche ispirazioni. Conosce il loro artigianato, produzione. Questo legame si trasmetterà nelle sue creazioni. Dai colori, ma anche dalle emozioni di questa terra lontana. Nel frattempo ha collaborazioni e consulenze in Italia. Tra gli accessori ricordiamo Walter Albini. Iniziano le consulenze di stile e sfilate. Courlande, Baila. Nel 1978 fonda la “Gianfranco Ferré”. In ottobre all’Hotel “Principe di Savoia” di Milano la sua prima sfilata di prêt à porter femminile. La ricordo molto bene perché ero presente. Era nata una stella. Nel 1986, le sfilate a Roma con l’Alta Moda. Inevitabile che venisse nominato Direttore Artistico della Maison Dior: linee femminili di Haute Couture, Prêt à Porter e Fourrure. In carica fino al 1996. A marzo 2007 Gianfranco Ferré è nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Purtroppo a giugno Gianfranco Ferré ci lascia. Un vuoto incolmabile per tutti noi. Lascia un ricordo indelebile per la sua unica “creatività “dove la sua formazione di architetto traspare nelle forme di stile-moda. Se avete delle sue creazioni conservatele con cura. La mostra è stata inaugurata il 12 ottobre, organizzata e prodotta dalla Fondazione Gianfranco Ferré in collaborazione con la Fondazione Torino Musei. Oltre 60.000 visitatori. Fino al 2 APRILE 2018 Palazzo Madama – Sala Senato .Piazza Castello 10122 Torino Italia .Foto pe gentile concessione copyright
MILANO PALAZZO REALE MOSTRA STUDIO AZZURRO IMMAGINI SENSIBILI
A Palazzo Reale di Milano, dal 9 aprile fino al 4 settembre 2016, la mostra Studio Azzurro. Immagini sensibili . Un’esposizione – esperienza poli –sensoriale : installazioni di forte impatto , suggestive , poetiche. Un pezzo d’arte contemporanea . Il racconto dei 35 anni di Studio Azzurro, punto di riferimento nazionale e internazionale della creazione artistica legata alle nuove tecnologie. Camera Astratta Opera video-teatrale in collaborazione con G. Barberio Corsetti 1987 “Documenta 8”, Kassel (Premio UBU 1988 per il Teatro di ricerca) .Kepler’s Traum Opera videomusicale 1990 Linz, Ars Electronica . Il percorso introduce la ricerca artistica di Studio Azzurro, la sua sperimentazione. Le più significative. Il giardino delle cose Videoambientazione per immagini a infrarossi 1992 Milano, Triennale, XVIII Esposizione Internazionale . Tamburi a sud Videoambientazione a tam-tam, ambiente sensibile 2001, Tokyo, “Embrancing Interactive Art” . 14 sale che si snodano nei più prestigiosi spazi di Palazzo Reale: dall’Appartamento del Principe fino alla Sala delle Cariatidi. Oltre alle opere storiche una nuova installazione interattiva, dal titolo Miracolo a Milano, progettata per questa occasione come omaggio alla città. Opera pensata per rendere la Sala delle Cariatidi un luogo di narrazione e di partecipazione, affresco virtuale, ispirato alla scena finale del film di Vittorio De Sica.
Il giardino delle cose 2012 Tokyo.
La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e realizzata da Palazzo Reale e Studio Azzurro con la collaborazione di Arthemisia Group. Da visitare Palazzo Reale Piazza Duomo 12 | Milano Foto per gentile concessione © Didascalie.Foto in apertura : 1 –Il nuotatore (va troppo spesso a Heidelberg) Videoambiente 1984 Venezia, Palazzo Fortuny 3 Camera Astratta Opera video-teatrale in collaborazione con G. Barberio Corsetti 1987 “Documenta 8”, Kassel (Premio UBU 1988 per il Teatro di ricerca) 5 Kepler’s Traum Opera videomusicale 1990 Linz, Ars Electronica 6 Il giardino delle cose Videoambientazione per immagini a infrarossi 1992 Milano, Triennale, XVIII Esposizione Internazionale 12 Tamburi a sud Videoambientazione a tam-tam, ambiente sensibile 2001, Tokyo, “Embrancing Interactive Art” . 17 Il giardino delle cose 2012 Tokyo.
MILANO Mostra DAVID BOWIE THE ROCK CITY
Vi informo che a Milano la mostra The Rock City, rende ancora omaggio a David Bowie. Fino al 30 gennaio 2016. The Rock City 15 anni di musica nelle pagine dei giornali. A cura di Luigi Pedrazzi. In risalto le sue tournée italiane . Fotografie di Bruno Marzi ( foto in apertura ) , Gigliola Di Piazza, Massimo Barbaglia , Angelo Redaelli. Oltre 150 immagini scattate nei suoi concerti italiani e videoclip della sua lunga carriera. Visibili i video “Lazarus” e “Black Star”. “Se la vita di David Bowie è stata segnata dalla capacità di mutarsi e mutare la sua musica riuscendo sempre a stupire con il suo ineguagliabile talento ed anticipando spesso mode e tendenze, attraversando tutte le stagioni più feconde della musica rock degli ultimi 40 anni, la sua morte improvvisa e quasi annunciata nel suo ultimo lavoro, Black Star, ha qualcosa di misteriosamente nobile ed elegante. Il Duca Bianco che ha creato la colonna sonora della vita di tante persone nel mondo si congeda da noi con quello stile che ha sempre contraddistinto la storia della sua musica, dei suoi concerti e della sua vita. Il suo sguardo sorridente ma in fondo sempre lontano e il suo incredibile fascino nello stare sul palcoscenico – dove ha interpretato con assoluta disinvoltura ogni tipo di intuizione artistica, di sperimentazione e di contaminazione intellettuale – ci restituiscono la sensazione che David Jones fosse qualcosa di più e di diverso. David Bowie è stato, è, e sarà sempre David Bowie. Un musicista, un attore, un grande artista ma sempre David Bowie, l’uomo che cadde sulla terra. Lo aspetteremo ancora”. A presto, David. Luigi Pedrazzi. Concordo con questa dichiarazione . Una mostra imperdibile. The Rock City 15 anni di musica nelle pagine dei giornali. A cura di Luigi Pedrazzi. Realizzata in collaborazione con Sony Music Italy. Organizzata da Arteutopia presso Hernandez Art Gallery a Milano in collaborazione con Clarart. Foto per gentile concessione ©. Hernandez Art Gallery, via Copernico, 8 – Milano da lunedì 18 gennaio a sabato 30 gennaio ore 10.30 – 19.00 T: 02 67490252. http://www.galleriahernandez.com/
Torino MAO Museo d’Arte Orientale mostre dedicate alla Cina e Giappone
A Torino sono in corso due mostre particolari . “IL DRAGO E IL FIORE D’ORO Potere e Magia nei Tappeti della Cina Imperiale “. Per la prima volta esposte opere di arte tessile di rara bellezza e impatto visivo: 36 tappeti di manifattura cinese realizzati tra il 18° e il 19° secolo nei laboratori imperiali per adornare le immense sale e i podi dei troni dei palazzi dell’Imperatore nella Città Proibita di Pechino. Nelle foto 1 apertura Il Drago del Cielo Cina. Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Qianlong (1736-1795).cm 247 x 308 nell’iscrizione: Ningshougong Yuange Beiyong . In dotazione di riserva per il Palazzo della Tranquillità e della Longevità. 5° Drago Imperiale Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795)cm 116 x 205 . Il Drago rappresenta l’Imperatore, il Figlio del Cielo, il potere. Foto Il Fiore d’Oro. Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Yongzheng (1722-1735).cm 184 x 331. Il Fiore d’Oro dai mille petali è il simbolo dell’energia divina e dell’universo. Questi due simboli assieme ci raccontano dell’ordine del cosmo e dell’immortalità. Simboli religiosi : 4° Buddha Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795).cm 123 x 214. Simboli della cultura e la società cinese. Il Giardino Sospeso Cina. Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795)cm 276 x 376.nell’iscrizione:Ciningong Beiyong. In dotazione di riserva per il Palazzo della Compassione e Tranquillità. La Danza del Leone delle Cinque Direzioni Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Daoguang (1820-1850) cm 120 x 120. Opere selezionate dei tappeti imperiali di seta e metalli preziosi della dinastia Qing (1644-1911)provenienti da collezioni internazionali. Il tappeto è un’arte che esprimeva il potere imperiale e la concezione del mondo a esso sottostante. Importante la componente estetica e decorativa. Lavorazioni eccellenti di artigiani/artisti che utilizzavano seta, oro, argento e rame. In esposizione anche due vesti risalenti alla dinastia Qing provenienti da una collezione privata e una selezione di opere della collezione permanente. Il MAO Museo d’Arte Orientale in collaborazione con la Fondazione Museo Asia. Dal 5 dicembre 2015 – 28 marzo 2016.MAO Museo d’Arte Orientale, Torino. via San Domenico 11. “Impressioni Giapponesi In dialogo con Monet” Esposizione di dipinti giapponesi e stampe per indagare le influenze tra Giappone e Francia nel XIX secolo. In occasione della mostra “Monet dalle Collezioni del Musée d’Orsay”, in corso alla GAM di Torino, il MAO Museo d’Arte Orientale propone le influenze artistiche tra Giappone e Francia nel XIX secolo. Esposizione inedita di stampe e dipinti giapponesi. Claude Monet (1840-1926)in dialogo con quattordici stampe e due dipinti giapponesi, provenienti da una collezione privata torinese. Prevalgono opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858), pittore paesaggista che , insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) , è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti apprezzato dagli impressionisti in Europa. Foto in apertura : Utagawa Hiroshige (1797-1858).Il fiume Koganei nella provincia di Musashi, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji .Datata 1858. Xilografia policroma su carta, nishiki-e . Utagawa Hiroshige (1797-1858).Keishi (Kyoto), dalla serie 53 .Stazioni della Tokaido 1833-1834 o posteriore.Xilografia policroma su carta, nishiki-e. Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono molto i grandi artisti europei . Dal 1872 venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza. Monet amava l’arte giapponese , in molti suoi quadri con serie dedicate alle ninfee e ai ponti. Nella sua abitazione a Giverny aveva oltre 230 stampe tra cui “La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai. Nell’esposizione si possono vedere le trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, con collegamenti tra le opere selezionate. Fino al 31 gennaio 2016. Foto per gentile concessione Museo MAO ©
Treviso mostra dedicata al Giappone “ GIAPPONE. DAI SAMURAI A MAZINGA CON HOKUSAI, HIROSHIGE e UTAMARO”
A Treviso, nella prestigiosa sede della Casa dei Carraresi , fino al 31 maggio 2015, in mostra una serie di capolavori d’arte giapponese. Un’occasione per conoscere questo magnifico Paese , la sua storia millenaria ricca di fascino. Bellezza e raffinatezza . Dai samurai al mondo fluttuante che troviamo solo in Giappone. Samurai : la figura del guerriero – bushi protagonista della storia giapponese dal XII al XIX secolo. Una classe militare, addestrata, che di fatto lasciava all’Imperatore, solo il compito di guida spirituale. I samurai giuravano incondizionata fedeltà agli shōgun (“generalissimo”) sacrificando a volte anche la loro vita. Disciplina ferrea, ideali , eccellente addestramento. L’arma : la spada giapponese forgiata dai Maestri di spada in puro metallo. Foto : Armatura per samurai. Giappone, periodo Edo, XVIII secolo. Metallo, cuoio e tessuto. Collezione privata. Nō : teatro giapponese può essere definito il teatro dell’anima. Corrisponde ai principii del Buddhismo Zen. Tra il XIV e il XV secolo vennero rielaborate le forme teatrali più antiche , protette dallo shōgun e dell’aristocrazia militare. Costumi sofisticati, eleganti . Foto : Costume per il teatro Nō .Giappone, periodo Edo, XIX secolo. Seta ricamata e carta dorata, cm. 160 x 140. Milano, Museo delle Culture. Rappresentano dei veri capolavori di arte tessile, qui impreziosita con il diffuso utilizzo di oro e argento. In mostra anche dieci preziose maschere (men) appartenenti al Teatro Nō. Uno strumento dell’attore che veniva realizzato da intagliatori specializzati. Rappresentano lo specchio di sentimenti e passioni, divine e terrene. Nella sezione Inrō, netsuke, ojime anche un kimono femminile, uno maschile. Tre obi , fascia che ginge la vita, oggetti da toeletta, lacche – scatole, portavivande, servizi da scrittura, e due strumenti musicali tipici giapponesi, i famosi samisen e koto. Curiosità: le scatoline inrō, i fermagli netsuke e gli anellini ojime erano accessori da uomini . Venivano annodati con un cordone all’obi e contenevano il sigillo personale, monete,ecc. Capolavori di laccatura e intaglio. Le signore , di ogni ceto, non indossavano gioielli : solo attenzione alle pettinature. Foto: Kannon
Giappone, prima metà del XIV secolo. Legno e rame dorati, pasta vitrea, h. cm. 155 Torino, Museo d’Arte Orientale. Questa spettacolare scultura, raffigurante Kannon (in sanscrito Avalokiteśvara), il bodhisattva della compassione e misericordia , era collocata originariamente in un importante tempio buddhista giapponese. La figura, elegante e mistica, posa su un elaborato basamento con finale a fiore di loto. Di straordinaria ricchezza l’ingioiellatura. Ogni religione e filosofia sono tollerati dal popolo giapponese Shintōismo, Buddhismo, Confucianesimo e Cristianesimo. Foto : Leone buddhista.Giappone, periodo Edo, ultimo quarto del XVII secolo.Porcellana invetriata e dipinta, h. cm 42. Trieste, Museo Storico del Castello di Miramare. Questa imponente scultura in porcellana è stata realizzata in Giappone esplicitamente per il mercato europeo. Realizzata nelle fornaci ubicate nell’area di Arita (isola di Kyūshū), è stata dipinta con smalti brillanti della famiglia cosiddetta ‘Kakiemon’. Oggetti simili ornavano i palazzi aristocratici più importanti d’Europa, come Burghley House in Inghilterra, che ospita una coppia simile a questo fin dal 1688. La Cerimonia del Tè Chanoyu rappresenta in assoluto l’estetica giapponese. Chadō “Via del Tè” venne codificata nel XV-XVI secolo da intellettuali e monaci affiliati al Buddhismo Zen. Un rito che rappresenta un “dono “ donare sé stessi attraverso una tazza di tè. I principii si basavano e si ispiravano ai concetti di wabi e sabi. Semplicità, austerità. Gli stessi utilizzati oggetti fanno parte del rito così come l’ abbigliamento. La Casa del Tè era ed è il luogo preposto quasi sempre in un giardino . In mostra è ricostruita una antica sala da tè con i suoi semplici arredi e tutti gli oggetti di rito. Foto in apertura servizio : Hiroshige 2: Utagawa Hiroshige: “Pioggia serale sul ponte Ohashi ad Atake” (Ohashi Atake no Yпdachi), dalla serie ”Cento Vedute dei Luoghi Celebri di Edo” (Meisho Edo Hyakkei), 1857. Foto VAN GOGH 2: Vincent van Gogh (1887). Ukiyo-e, le immagini del Mondo Fluttuante. L’ukiyo-e, letteralmente le “immagini del Mondo Fluttuante”, è il genere artistico che meglio ha descritto una parte della società giapponese, la vita degli abitanti delle più importanti città del periodo Edo (1603-1868). Edo (l’attuale Tokyo), Kyoto e Osaka. Già sul finire del XVII secolo, gli artisti affiliati all’Ukiyo-e iniziarono a sperimentare l’uso della stampa per soddisfare la richiesta di immagini da parte della borghesia cittadina. Attraverso le stampe è possibile conoscere quel mondo in cui i piaceri effimeri occupavano un ruolo centrale. Considerate dei capolavori della stampa xilografica. Coinvolgevano l’artista, che concepiva e disegnava l’opera; l’incisore, che trasferiva il disegno sulla matrice in legno; lo stampatore, che la riproduceva utilizzando una policromia raffinata; l’editore, che si assumeva il rischio di produrre certe opere piuttosto che altre. Un centinaio le stampe esposte in mostra, tra opere di Hokusai, Utamaro, Hiroshige, Eisen e di altri artisti tra il XVIII ed il XIX secolo. Presenti anche le due stampe di Hiroshige che furono modello per Van Gogh che le copiò a testimonianza del suo apprezzamento per l’arte giapponese. Accanto a queste opere vi saranno anche le riproduzioni degli originali custoditi al Museo Van Gogh di Amsterdam. Foto : Beltà femminile. Giappone, metà del XIX secolo. Bambola in legno, carta, tessuto e gofun, h. cm. 35,5.Università degli Studi di Padova, Centro di Ateneo per i Musei, Museo di Antropologia. Una bellissima bambola raffigura una tipica beltà femminile. Vestita di abiti lussuosi, si ripara da sole o pioggia con un ombrellino, rivolgendo lo sguardo verso l’alto in una posa seducente. Questo genere di bambola si chiama ishō-ningyō, un termine che fa riferimento proprio alla preziosità dei tessuti. Foto : Toyotomi Hideyoshi. Giappone, metà del XIX secolo. Bambola in legno, carta, tessuto, metallo e gofun, h. cm. 39. Università degli Studi di Padova, Centro di Ateneo per i Musei, Museo di Antropologia. Le bambole raffiguranti samurai (musha-ningyō) sono solitamente utilizzate per la Festa dei bambini del 5 maggio. In questo caso si tratta di Toyotomi Hideyoshi, il grande condottiero vissuto nel XVI secolo: vestito di armatura sulla quale si sovrappone il giacchino jinbaori decorato con il suo emblema araldico a forma di paulonia (kiri), porta sulla testa il solito copricapo cerimoniale kōburi, mentre sulle spalle tiene arco e frecce. Eccezionalmente esposte, e restaurate proprio per la mostra, una decina di preziose bambole, di misura ragguardevole, tutte vestite secondo gli antichi costumi (con armature, kimono, ecc). Foto : bellissimo “Scene dal “Romanzo del Principe Splendente”. Giappone, Scuola Tosa, periodo Edo, fine del XVII-inizio del XVIII secolo. Paravento a sei ante dipinto a inchiostro e colori su carta, cm. 172 x 375 Brescia, Musei Civici d’Arte e Storia. Illustra alcuni brani del “Romanzo del Principe Splendente” (Genji monogatari), l’opera letteraria più importante della storia giapponese, scritta tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu. A questo proposito vi consiglio di leggere il libro Genji il Principe splendente . Edizioni Einaudi . Capolavoro della letteratura giapponese. Shōdō la “Via della scrittura” nella sala dedicata. Si tramanda che sia stato inventato da Kōbō Daishi (774-835), il monaco che diffuse nell’arcipelago i precetti del Buddhismo esoterico. Il sistema di scrittura giapponese si combina con caratteri cinesi . Un’arte che richiede concentrazione – meditativa. Un solo tratto di pennello. Pennello che viene imbevuto di inchiostro precedentemente sciolto con acqua sulla pietra . La mostra farà conoscere anche la bellezza e raffinatezza del mondo delle Geisha, fino ai Robot eroi dei Manga. Disseminati lungo tutto il percorso espositivo, i Robot, giunti in Italia negli anni Settanta grazie ai primi fumetti e video animati, come Mazinga Z Le opere selezionate – 190 esemplari di misure diverse fino ai 60 cm di altezza –, databili tra il 1972 ed il 1984 – rappresentano un patrimonio di cultura pop, eredità di un’epoca che sognava un futuro con occhi ingenui e che ha instillato ad almeno due generazioni il rispetto e l’ammirazione per la creatività giapponese. In esposizione oltre 500 reperti, tra oggetti d’arte databili tra il XVII e il XX secolo, prestiti da collezioni private e museali. Proposta da Sigillum – curata da Adriano Màdaro e Francesco Morena allestita dagli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo. Catalogo : Misure: cm. 25 x 33 . Stampato su carta patinata deluxe 180 gr., rilegato e cucito con capitelli, copertina cartonata con sovraccoperta plastificata . Contiene i saggi dei curatori e degli esperti del comitato scientifico, un “portfolio” fotografico di grandi dimensioni con un’ampia scelta dei reperti e le schede fotografiche a colori con relative didascalie di tutti i 511 oggetti esposti in Mostra. Casa Editrice: Sigillum, curatori: Adriano Màdaro e Francesco Morena. Casa dei Carraresi fino al Info e prenotazioni: Tel. 0422 513150 http://www.giapponedaisamuraiamazinga.com/ www.laviadellaseta.info
Milano mostra “ Beyond the Void “
Yves Saint Laurent Beauté è sponsor della personale di Marco Iuorio “ Beyond the Void “ in corso alla Galleria dART Corso Genova, 3 – Milano. Pezzi unici realizzati a mano. Marco Iuorio dedica allo storico brand una serie speciale: i Vasi Pelle. Porcellana tamponata e oro da decoro. La “Tamponatura” è una tecnica antica : impasto di colore in polvere, grassa ed essenza di lavanda. L’oggetto di ceramica è colorato a mano con un tampone costituito da una parte spugnosa avvolta in un panno di cotone. Vere e proprie tamponature. Per questa esposizione si è usata l’omonima tecnica per riprodurre la pelle umana sulla superficie . La tamponatura viene utilizzata anche per le Ciotole Opache, bianche , nere, design minimalista : impasto nero opaco, pregiato bordo in oro. Tra le opere presenti : Giappone- piatti che rendono omaggio al Paese che ispira spesso l’artista. Sapiente l’uso del colore. Cina : riproduzioni delle minute scarpine in ceramica smaltata utilizzate dalle donne cinesi. ( I loro minuscoli piedi venivano definiti “gigli d’oro “ o “piedi di loto”. In realtà erano piedini totalmente deformati che variavano dai 5 ai 10 cm. In uso dalla Dinastia Song fino alla Quin. Bandita nel 1911 resistette nelle zone rurali , si presume, fino al ’39. Vi segnalo a questo proposito la documentazione realizzata dalla fotografa Jo Farrell in ‘Bound feet women of China’. Info su https://www.kickstarter.com/projects/livinghistory/living-history-bound-feet-women-of-china. ). In esposizione altri pezzi unici in porcellana bianca decorati a mano con la tecnica del Terzo Fuoco: arte antica caratterizzata da tecniche che si fanno risalire alla metà 1500. Tra le più importanti manifatture Meissen, Dresda, Chantilly, Limoges, Sèvre. Una tecnica che prevede composizione degli impasti ,stesura dell’oro, tamponature. Uso del colore in polvere impastato a grassa, olio di lavanda ed essenza di agrumi. In seguito macinato molto bene con la spatola viene utilizzato per le diverse lavorazioni. Ad ogni impasto corrisponde una lavorazione diversa . L’artista dà una sua interpretazione personale. Marco Iuorio da due anni si dedicata alla decorazione a Terzo Fuoco. Foto ©mgrazia toniut. Fino al 31 Ottobre Martedi-Sabato 10:00-19:30 Galleria dART – Desirée Maquillage. Corso Genova, 3 – Milano
Parigi Museo Guimet Mostra Splendeurs des Han, essor de l’empire Céleste
Inizierà il 22 ottobre 2014 al Museo Guimet , museo nazionale di arti asiatiche di Parigi, un’esposizione di importanti opere e reperti archeologici che illustrerà il panorama creativo artistico – archeologico del periodo Han. « Splendeurs des Han, essor de l’empire Céleste » : un viaggio tra le meraviglie della Cina. Foto in apertura : Figurine féminine. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9 apr. J.‐C.) Terre cuite H. 34,4 cm, l. 16,1 cm, poids 2, 240 kg .Découverte en 1997, tombe satellite, Mausolée Yangling (Xianyang, province du Shaanxi). Musée du Yangling des Han.© Art Exhibitions China / Musée du Yangling des Han. Manufatti : Vase de type hu. C hine, Dynastie Han (206 av. – 220 apr. J.‐C.).Bronze, or, argent.H. 59,5 cm, D. 37 cm.Découvert en 1968, tombe de Liu Sheng, (Mancheng, province du Hebei).Musée provincial du Hebei© Art Exhibitions China / Musée provincial du Hebei. Medaglione Médaille (ornement de cercueil intérieur).Chine, Dynastie Han (206 av. – 220 apr. J.‐C.).Bronze, or.D. 27,5 cm, ép. 0,1 cm.Découverte en novembre 1975, site de Shibeicun. (Chengguanzhen, district de Cheng, province du Gansu).Musée de Chengxian, province du Gansu.© Art Exhibitions China / Musée de Chengxian.. Giade : Pendant de jade.Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.).Jade.L. 17,5 cm, l. 10,2 cm, ép. 0,6 cm.Découvert en 1995, tombe princière de Chu, Shizishan (Xuzhou, province du Jiangsu).Musée de Xuzhou.© Art Exhibitions China / Musée du Xuzhou. Vasi : Boshanlu. Dynastie Han.Bronze, or.H. 26 cm, D. 15,5 cm. Découvert en 1968, tombe de Liu Sheng, site de Mancheng (province du Hebei).Musée provincial du Hebei.© Art Exhibitions China / Musée provincial du Hebei. Cinture : Boucle de ceinture. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.).Or.Plaque : L. 13,3 cm, l. 6 cm ; languette de fixation : L. 3,3 cm, l. 0,5 cm. Découverte en 1995, tombe princière de Chu, Shizishan (Xuzhou, province du Jiangsu).Musée de Xuzhou.© Art Exhibitions China / Musée de Xuzhou. Terre cotte, bronzi, sculture, pittura, tessuti , ceramiche , oggetti di lacca. Figure delicate fino a sculture monumentali. Conoscerete un momento della storia cinese , del suo ruolo che può essere paragonato all’impero romano nella cultura occidentale. Ben 150 opere provenienti da 27 istituzioni di 9 province cinesi, inclusi 67 tesori nazionali e un inedite scoperte archeologiche fatte negli ultimi cinquant’anni. Nel III secolo A.C., Qin Shi Huangdi (r. 221-210 a.c.) unificò per la prima volta la Cina con le armi e la mise sotto l’autorità di un unico sovrano fondatore della dinastia Qin. Venne centralizzato il sistema amministrativo, unificata la scrittura, la valuta, i pesi e le misure. La dinastia sopravvisse poco tempo. Poi, pochi anni dopo la morte di quello che è considerato il primo imperatore, gli Han salgono al potere. Governeranno per quattro secoli e daranno stabilità politica e prosperità economica . Un periodo fondamentale dell’identità cinese . Conosciamone alcune. Consolidazione dell’impero. Figurine de cavalier Chine, Han occidentaux (206 av. – 9 apr. J.‐C.).Terre cuite.Cheval : H. 58 cm, L..50 cm, l. 17 cm ‐ Cavalier : H. 19,5 cm, l. 11 cm.Découverte en août 1965, site de Yangjiawan (Xianyang, province du Shaanxi).Musée de Xianyang.© Art Exhibitions China / Musée de Xianyang. La prima parte della Mostra evoca i principali protagonisti del consolidamento del potere al tempo di Han: l’imperatore, l’esercito e l’entourage del sovrano, nobiltà e amministratori .L’imperatore. I resti rinvenuti nel Yangling, la monumentale tomba dell’imperatore Jingdi, che regnò dal 157 al 141 aJ.C. , costituiscono un primo importante insieme. Questo mausoleo imperiale, il solo di questo periodo , ha messo in luce varie statuine funerarie. Ritratte accuratamente nei loro costumi e posture . Donne e uomini. La tomba è costruita a immagine del Palazzo Imperiale e riflette la Cina dell’epoca e il ruolo centrale assegnato all’imperatore. L’entourage dell’imperatore. La Cina degli Han è caratterizzata dallo sviluppo di una potente aristocrazia che a volte entrava in concorrenza anche con il potere centrale. La ricchezza degli arredi funerari scoperti ha evidenziato alcuni lati. Come ad esempio quelli del principe Liu Sheng e Dou Wan principessa con il loro vasellame di metallo intarsiati e oggetti in materiali preziosi. : Coupes.Chine, Dynastie Han (206 av. – 220 apr. J.‐C.).Bronze, or, turquoise.H. : 11.2cm L. 9.5 cm Découvertes en 1968, tombe de Dou Wan, site de Mancheng (province du Hebei).Musée provincial du Hebei.© Art Exhibitions China / Musée provincial du Hebei. Un sudario di giada speciale è parte della Mostra, è stato recentemente scoperto in Xuzhou nella tomba di un principe di Chu e mette in evidenza i principi funerari riservati ai defunti di rango imperiale. Le fonti della prosperità . La seconda parte della Mostra affronta i punti di forza della prosperità economica che ha caratterizzato il periodo Han: sviluppo dell’agricoltura, nascita della via della seta, rapporti con le potenze confinanti. La via della seta . Nasce e si sviluppa la Via della Seta. Un ‘asse importante che collega il cuore della Cina alle coste del Mediterraneo dopo aver attraversato il continente asiatico. Materiale che rappresentava il lusso già a Roma . Ruolo fondamentale diventa il cavallo Cheval de la garde d’honneur. Dynastie Han. Bronze. H. 39 cm, L. 37 cm, l. 11,5 cm. Découvert en 1979, site de Leitai (Wuwei, province du Gansu). Musée provincial du Gansu © Art Exhibitions China / Musée provincial du Gansu. Mezzo di comunicazione e di conquista. Bellissima la processione di cavalli e carri di bronzo trovati in Leitai, Gansu. I vicini di Han: nonostante testi storici sottolineino spesso la natura conflittuale delle relazioni tra Han e gli stati vicini, i reperti archeologici evidenziano gli scambi culturali . Cultura e pensiero . La terza e ultima parte della Mostra affronta vari argomenti legati alla civiltà cinese dell’epoca Han. Architettura e ambiente di vita. Joueurs de liubo. Chine, Dynastie Han (206 av. – 220 apr. J.‐C.)Bois.Table de jeu : L. 29 cm, l. 19,5 cm ; figurines : H. 27,5 cm et 28,5 cm .Découverts en 1969, site de Mozuizi (Wuwei, province du Gansu).Musée provincial du Gansu © Art Exhibitions China / Musée provincial du Gansu. In mostra modelli bellissimi reperti in terracotta trovati nelle tombe come le alti torri in legno a più piani. Scrittura e pensiero. Grazie all’ evoluzione della scrittura si sviluppa la vita intellettuale e il pensiero. Supporti tessili e carta. Si sviluppa un nuovo tipo di carattere lishu che caratterizza il momento in cui la scrittura diventa calligrafia. Il mondo religioso. Il pensiero religioso è affrontato principalmente attraverso le credenze funerarie permettono di conoscere le diverse complessità . Non solo attraverso i testi ma anche grazie ai mobili trovati nelle tombe emerge un mondo religioso tutto da scoprire. Modèle d’un grenier à cinq niveaux. Chine, Han orientaux (25‐220 apr. J.‐C.)Terre cuite.H. 129 cm, l. 56 cm, P. 53,5 cm.Découvert en 2009, site de Baizhuang (district de Daiwang, Jiaozuo, province du Henan).Musée municipal de Jiaozuo.© Art Exhibitions China / Musée municipal de Jiaozuo. La vita quotidiana : le ultime aree dell’esposizione affrontano la vita quotidiana: costumi, ornamenti, cibo, musica e danza . Figurine de danseuse. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.).Terre cuite.H. 52 cm, l. 48 cm.Découverte en 1989, tombe princière du royaume de Chu, Tuolanshan (Xuzhou, province du Jiangsu).Musée de Xuzhou.© Art Exhibitions China / Musée de Xuzhou. . Le statuette funerarie policrome illustrano questi aspetti. Presenti anche rari oggetti come tessili provenienti dalla tomba di Mawangdui (provincia di Changsha, Hunan) o piatti di legno laccato. Figurine. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.).Bois.H. 45,3 cm, l. 9 cm.Découverte en 1972, tombe n°1, Mawangdui (Changsha, province du Hunan).Musée provincial du Hunan. © Art Exhibitions China / Musée provincial du Hunan. Boîte et coupes erbei. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.). Bois.H. max. 5,9 cm, L. max. 19,2 cm, l. max. 16,2 cm. Découvertes en 1972, tombe n°1,. Mawangdui (Changsha, province du Hunan).Musée provincial du Hunan.© Art Exhibitions China / Musée provincial du Hunan.. Delicate , eleganti le figure danzatrici , musicisti e ballerini con lunghe maniche. Figurine de musicienne. Chine, Han occidentaux (206 av. – 9. apr. J.‐C.) Terre cuite.H. 34 cm, l. 18 cm, ép. 17 cm.Découverte en 1989, tombe princière du royaume de Chu, Tuolanshan (Xuzhou, province du Jiangsu).Musée de Xuzhou.© Art Exhibitions China / Musée de Xuzhou.. Manufatto in seta: Etoffe de soie. Chine, Dynastie Han (206 av. – 220 apr. J.‐C.) Soie.L. 7,5 cm, l. 7,5 cm.Découverte en 1972, Tombe n°62, site de Mojuzi (Wuwei, province du Gansu).Musée provincial du Gansu.© Art Exhibitions China / Musée provincial du Gansu. Reperto di manoscritto su carta. Manuscrit sur papier. Chine, Han orientaux (25 – 220 apr. J.‐C.).Papier.D. 17,5 cm. Découvert en octobre 1987, site de Fulongping [Longweishan]( Lanzhou, province du Gansu).Musée municipal de Lanzhou.© Art Exhibitions China / Musée municipal de Lanzhou. L’esposizione si colloca nell’ambito della commemorazione del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica francese e la Repubblica popolare cinese. Mostra sotto l’Alto Patrocinio del Signor Francois Hollande, Presidente della Repubblica francese e il Signor Xi Jinping, Presidente della Repubblica popolare cinese. Catalogo : coedizione Flammarion / MNAAG. Ouvrage réalisé sous la direction scientifique d’Éric Lefebvre et de Huei-Chung Tsao, commissaires de l’exposition. € 42 . 256 pages. 190 .Illustrazioni colori. . ISBN : 9782081348844 . Foto per gentile concessione © Guimet. All’Auditorium ciclo di conferenze e altre programmazioni. Mostra dal 22 ottobre 2014 1marzo 2015. Musée national des arts asiatiques – Guimet : 6, place d’Iéna, 75116 Paris 01 56 52 53 00. Informazioni www.guimet.fr Il Museo Guimet ha la più grande collezione dedicata alle arti asiatiche in Europa tra i più importanti al mondo. Dai Buddha dell’Afghanistan ai monaci Zen giapponesi. Armature di Samurai, opere di stampe giapponesi , e molto altro. Salle Chine bouddhique © RMN-GP (MNAAG, Paris)/ Raphaël Chipault et Benjamin Soligny. Altre notizie in archivio
Milano mostra KUNIHIKO MURATA
Dal 24 al 27 ottobre presso il Swiss corner di Milano, mostra e vendita delle ceramiche e delle opere calligrafiche dell’artista-imprenditore giapponese Kunihiko Murata. Tazze per il tè, piatti, vasi, calligrafie. Il 25 ottobre showcase con l’artista: Murata incontrerà il pubblico per un dibattito sulla tougei, l’arte della ceramica appresa dal maestro Nakazato Takashi a Kyushu, l’isola del Sol Levante considerata La Mecca della ceramica. Un’occasione per scoprire i segreti di antiche espressioni artistiche giapponesi. Si esibirà anche in una dimostrazione di shodō, l’arte calligrafica. Per conoscere le basi di una questa millenaria invitati gli studenti degli istituti artistici e delle accademie di belle arti. Shodō è l’arte giapponese della calligrafia. Do significa la Via e Sho calligrafia. La Via è il cammino interiore . Presente nella tradizione Zen. Shodō richiede concentrazione , controllo del pennello, immediatezza. Impossibili le modifiche. Murata , su foglio bianco, pennello, inizierà la sua calligrafia. Corpo, mano, mente all’unisono. La sua creatività la troviamo anche nelle ceramiche decorate sull’ispirazione del momento. Lo spazio espositivo dello Swiss corner è stato realizzato appositamente da falegnami giapponesi e ispirato al fuoco della fornace in cui Murata cuoce le sue opere di argilla. L’artista è un imprenditore di Fukuoka che all’arte affianca la cucina. Racconta “: «Applico la mia creatività anche in cucina e dalla cucina traggo ispirazione. Quando vedo una portata mi viene spontaneo domandarmi a quale colore o forma potrebbe essere associata, in modo da metterne in risalto la qualità e renderla esteticamente bella». E’ a capo di una catena di ristoranti italiani in Giappone, e di Pietro co., ltd, azienda che produce salse naturali dai sapori nipponici, ma dal nome italiano. Mostra ingresso libero. Il ricavato delle vendite delle opere sarà interamente devoluto all’associazione culturale Giappone in Italia (www.giapponeinitalia.org), che opera per promuovere la conoscenza della cultura nipponica nel nostro Paese. «È per me una grande soddisfazione – afferma Murata – notare il profondo interesse che Italia e Giappone nutrono nello scambio delle reciproche culture, e mi auguro che questa donazione possa contribuire a incentivare il legame tra i nostri due grandi Paesi». Al ristorante dello Swiss corner insalata con salsa Nama dressing, condimento ideato da Murata. Swiss corner, via Palestro 2,Milano. Tel. 02/76320360
Parigi : LA LÉGENDE DU CRISTAL DI BACCARAT
Nella sede prestigiosa del Petit Palais -Musee des Beaux Arts de la Ville de Paris dal 15 ottobre 2014 sarà possibile visitare La mostra “Baccarat. La légende du cristal”. Una mostra che si colloca proprio nei festeggiamenti per il suo 250esimo anniversario. Nelle splendide Grandes Galeries del Petit Palais potrete ammirare una selezione di capolavori della Maison che testimoniano la maestria dei suoi artigiani. Mostra con una scenografia esclusiva. Le creazioni realizzate per le grandi esposizioni del periodo compreso tra il 1823 e il 1937, quando Baccarat conquistò notorietà internazionale e commissioni dai grandi personaggi dell’epoca. Tra le eccezionali opere presentate, il monumentale vaso “Negus”, il tavolo da toilette della duchessa di Berry e i vasi “Simon”, creati per l’Esposizione Universale del 1867 a Parigi. 2. Disegno per il vaso Simon “Allegoria della Terra”, Esposizione Universale, Parigi, 1867, Disegno preparatorio, tratto dagli archivi della maison Baccarat © Archives Baccarat. 15. Coppia di vasi “Simon”. Creati per l’Esposizione Universale del 1867, “L’Allegoria dell’Acqua” e “L’Allegoria della Terra” sono vasi gemelli di dimensioni eccezionali (76 cm di altezza). Ognuno è frutto di un anno di lavoro, la cui complessità e raffinatezza valsero al maestro incisore Jean-Baptiste Simon il privilegio unico di firmare la propria opera © Baccarat. Opere realizzate per lo zar Nicola II Foto in apertura : Il “Candelabro detto dello Zar” Commissionato dallo Zar Nicola II nel 1896 © Archives Baccarat. 17. Servizio detto “dello Zar”, commissionato dallo Zar Nicola II nel 1909 © Baccarat. Uno spazio speciale verrà dedicato al bicchiere Harcourt, commissionato dal re Luigi Filippo nel 1840, e alla sua storia leggendaria 3. Servizio “Harcourt”, tavola tratta da un catalogo Baccarat del 1841 © Archives Baccarat (disegni ) 8. Servizio “Harcourt”, 1841 © Baccarat (bicchieri ). Oppure il 9. Bicchiere d’apparato con bouton rouge, commissionato dal re Luigi Filippo nel 1840 © Baccarat. Magnifica la Tavola e nave, 1889 e 1900. L’insieme costituito da tavolo e nave fa parte delle creazioni emblematiche della fine del diciannovesimo secolo. La tavola, interamente composta da cristallo trasparente, raggiunge l’eccezionale altezza di 85 centimetri. Il vascello, concepito in due copie prodotte per l’Esposizione Universale del 1900, venne ispirato da un modello dello scultore Charles-Vital Cornu © Baccarat. Come sculture la Coppia di vasi “Médicis”. Esposizione Universale dell’Est della Francia, Nancy, 1909 © Baccarat. Raffinatissimi i Calici e bicchiere con stelo alto dipinti in oro, Esposizione Internazionale dell’Est della Francia, Nancy, 1909 © Baccarat. Spettacolare il Lampadario Zénith 84 luci in cristallo trasparente e rosso © Baccarat. Molte opere sono impreziosite dal rosso, colore simbolo della Maison. La presentazione segue criteri di affinità stilistica o di appartenenza a un comune contesto creativo. Disegni e documenti d’archivio inediti consentiranno di ripercorrere la genesi delle creazioni esposte, rivelando da quali fonti gli artigiani abbiano tratto ispirazione nel corso degli ultimi 250 anni. Una tavola allestita con alcune delle opere realizzate su commissione vi mostrerà l’art de vivre .Circa cinquecento pezzi storici provenienti prevalentemente dalla collezione privata della Manifattura, affiancati da prestigiosi prestiti del museo d’Orsay, Louvre, Museo delle Arti Decorative, Museo nazionale della Ceramica di Sèvres, Conservatorio Nazionale delle Arti e dei Mestieri, castello di Compiègne e dai musei di Nancy.E’ la prima retrospettiva dedicata a Baccarat dopo la mostra tenutasi al Museo delle Arti Decorative di Parigi in occasione del Bicentenario, nel 1964. Location ideale in quanto il Petit Palais fu eretto proprio per per l’Esposizione universale del 1900. La mostra si concluderà con la Galerie d’Honneur del Petit Palais rischiarata da una serie di maestosi lampadari: il più grande risplenderà di 250 luci.Commissari : Michaela LERCH-MOULIN Conservatore, Baccarat Heritage .Dominique MOREL Conservatore capo, Petit Palais. Dal 15 ottobre 2014 al 4 gennaio 2015. Petit Palais, Musee des Beaux Arts de la Ville de Paris, Avenue Winston Churchill 75008 Parigi. Inf. Tel. +33 1 53 43 40 00 www.petitpalais.paris.fr
Milano Museo Minguzzi: MOSTRA MULTIMEDIALE “OBSCURED – I LUOGHI OSCURATI”
Dal 9 al 17 marzo un “ viaggio” alla scoperta di 10 paesi alla ricerca del loro antico splendore. Realizzata da NEOS, Associazione Giornalisti di Viaggio. Una mostra multimediale itinerante “Obscured – I luoghi oscurati”, nata da un’idea di NEOS e realizzata in collaborazione con il tour operator Tucano Viaggi Ricerca. Vengono raccontate storie e personaggi di dieci paesi “oscurati” dalla situazione sociopolitica, ovvero: Afghanistan, Algeria,Birmania ,Eritrea ,Iraq ,Iran ,Libia ,Siria Sudan ,Yemen. Immagini e testi accompagnati da una voce narrante. Sessanta immagini realizzate da quindici fotografi, quattordici testi di diversi autori e un video racconteranno le storie di questi paesi. Paesi che rappresentano luoghi importanti per l’ Umanità. Purtroppo , a causa della loro situazione sociopolitica , sono difficili da visitare, oppure inaccessibili a causa di guerre, regimi o da atti di terrorismo. Sabato 16, dalle 19 alle 21, è previsto un incontro con alcuni tra gli autori, che vi racconteranno la loro esperienza di viaggio nei paesi visitati. La mostra, patrocinata dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, desidera anche raccontare le meraviglie di queste terre, i monumenti, i paesaggi e le persone. Speriamo che sia possibile andarci nel prossimo futuro .Tucano Viaggi Ricerca, importante operatore nel settore “viaggi di interesse culturale e ambientale”, sponsor di questa iniziativa, ha accompagnato la mostra in questo “viaggio itinerante nel nostro paese”. La tappa milanese è già stata proposta al pubblico di Torino, Genova, Courmayeur. Il Museo Minguzzi che la ospita è una location prestigiosa: è situato in via Palermo 11, nel cuore di Brera. L’architettura, risalente al XVII secolo, era in origine la ghiacciaia di Brera. Poi è stata restaurata, nel rispetto della struttura originaria, con un tocco di modernità . Libro-catalogo con tutti i testi e le foto esposte, i primi realizzati per l’occasione dalle firme dei giornalisti NEOS, le seconde dai reporter della stessa associazione. I sessanta pannelli raffigurano attimi e scene di vita, curiosi e brillanti ricordi di viaggio, raccontati da una voce narrante che condurrà per mano i visitatori aiutandoli ad immaginare questi luoghi oscurati, ma pieni di luce. NEOS ,Associazione di Giornalisti di Viaggio, è costituita da circa una settantina di giornalisti professionisti del settore, più un gruppo di personaggi della cultura italiana, ora annoverati tra i soci onorari avendo ricevuto, dal 1998 ad oggi, il premio annuale NEOS. Tra questi ricordiamo: Fosco Maraini, Ettore Mo, Walter Bonatti, Stefano Malatesta, Renata Pisu, Margherita Hack, Paolo Rumiz, Folco Quilici, Philippe Daverio e Mario Tozzi. Foto per gentile concessione :1 locandina; 2 Algeria Tesnuo © Giulia Castelli Gattinara; 3 Algeria, Hoggar, tuareg,© Michele Molinari; 4 Afghanistan , Kabul,© Daniele Pellegrini; 5 Yemen , Marib, tempio sabeo della Luna, ©Daniele Pellegrini. Foto Museo Minguzzi © Museo Minguzzi, Via Palermo 11 – 20121 Milano . Dal 9 al 17 marzo 2013 . La mostra sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 19 , costo intero 3.50 € ridotto 2.50 € (più 1.00 € di tessera associativa). www.neosnews.it
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